martedì 15 luglio 2014

Chi spende di piü per la casa: i top manager superano gli imprenditori







Non tutto il mercato residenziale italiano è in crisi: a salvarsi, soprattutto se sei parla di grandi città come Roma, Milano, Torino, sono gli immobili di qualità, che non hanno mai smesso di essere richiesti e scambiati.

Certamente a prezzi più bassi di un tempo, ma anche per questo più appetibili per chi non ha grossi problemi di budget e di accesso al credito con le banche.

Ma oggi in Italia che lavoro fa chi può permettersi di diventare il proprietario di una casa di pregio?

Tra le categorie di professionisti vincono i top manager e i dirigenti, in grado nel primo semestre 2014 di spendere per l'acquisto della casa una media di quasi mezzo milione di euro.

In questi anni gli executive hanno mantenuto grosso modo inalterato il proprio reddito, ma hanno visto crescere il potere d’acquisto, grazie appunto al calo delle quotazioni delle case.

In base al monitoraggio del centro studi del gruppo Toscano nelle grandi città italiane che ha segmentato le scelte abitative in base professione, capacità di spesa, al taglio dell’immobile i valori al mq sono diminuite complessivamente del 25,6% dal 2009 ad oggi.


La classe dirigente italiana non ha smesso di cercare casa per lo più nei centri delle grandi città e sceglie immobili preferibilmente di rappresentanza con una superficie dai 120 mq in su.

L'identikit vale soprattutto nel Centro Italia, in particolare a Roma dove il valore medio di una compravendita sale a 553.190 euro mentre rispetto al resto del Paese calano leggermente le metrature (114 mq in media).

Differente la situazione di imprenditori e liberi professionisti.

Dieci anni fa, imprenditori e liberi professionisti trainavano le compravendite del mercato residenziale italiano – segnala ancora l'ufficio studi - mentre oggi si trovano con un potere d’acquisto eroso da una crisi che ha messo a dura prova i redditi da produzione di beni o servizi.

La compravendita media per e due categorie è rispettivamente è di 342.536 e di 259.448 euro.

Stabile la situazione dei dipendenti, nel settore pubblico o i quello privato, con un valore medio di compravendita di 269mila euro per unità abitativa acquistata (superiore quindi a quello dei liberi professionisti).

Fanalino di coda i pensionati, che vendono il proprio immobile in generalmente per acquistare una casa di metratura più ridotta, più semplice da gestire, anche sotto il profilo economico.

La compravendita media si assesta sui 217.826 euro e la metratura tipica è di 80 mq.

“Lo studio sottolinea la sofferenza che mediamente gli imprenditori e i liberi professionisti stanno subendo dall’inizio della crisi – sottolinea Ilario Toscano, presidente del gruppo di agenzie immobiliari in franchising che porta il su nome - .

È arrivato il momento di trovare forme di facilitazione, affinché questi professionisti possano tornare a dare il forte impulso alla ripresa economica di cui il paese ha bisogno”.




Fonte: Monitorimmobiliare