lunedì 14 dicembre 2015

Omaggi natalizi ai clienti - Deducibilità




Con l'avvicinarsi delle feste natalizie è importante per un'impresa conoscere il trattamento fiscale degli omaggi natalizi ai propri clienti.

A seguito dell'art.30 del Decreto legislativo (D.Lgs. n. 175/2014), entrato in vigore dal 13/12/2014, le imprese che acquistano gli omaggi per i propri clienti hanno ottenuto un'importante vantaggio fiscale.

E' infatti stato previsto che se il bene non supera un costo unitario di €50 (anzichè € 25,82 come in passato) è possibile detrarre completamente l'IVA.

Di conseguenza è stato parificato il trattamento fiscale ai fini IVA dei beni che costituiscono spese di rappresentanza a quello previsto ai fini delle imposte dirette.

Vi è una differenza per il trattamento fiscale di questi omaggi natalizi a seconda se i beni sono o non sono oggetto dell'attività esercitata dall'impresa.

Di seguito una tabella riassuntiva tratta da FiscoeTasse.com


Omaggi natalizi ai clienti come spesa di rappresentanza

In base alla C.M. n. 188/E/1998, gli acquisti di beni destinati ad essere ceduti gratuitamente, la cui produzione o il cui commercio non rientra nell'attività propria dell'impresa, costituiscono “spese di rappresentanza”, indipendentemente dal costo unitario dei beni stessi.
Per la definizione di “spese di rappresentanza”, sia al fine della deducibilità dalle imposte dirette che della detraibilità dell’IVA, si deve fare riferimento ai requisiti indicati all’art. 1, comma 1, D.M. 19.11.2008, il quale definisce “inerenti” le “spese di rappresentanza”, effettivamente sostenute e documentate, per:
  • erogazioni a titolo gratuito di beni e servizi;
  • effettuate con finalità promozionali o di pubbliche relazioni;
  • il cui sostenimento risponda a criteri di ragionevolezza in funzione dell'obiettivo di generare anche potenzialmentebenefici economici per l'impresa, ovvero sia coerente con pratiche commerciali di settore.
Si precisa che l'omaggio natalizio di un bene non oggetto dell'attività dell'impresa:
  • costituisce spesa di rappresentanza se dato ai clienti;
  • non costituisce spesa di rappresentanza (per mancanza del principio di inerenza) se dato ai dipendenti. In questo caso, è qualificabile come spesa per prestazione di lavoro.

Omaggi natalizi ai clienti di beni non oggetto dell'attività

Dal 13 dicembre 2014, per effetto dell'entrata in vigore del Decreto legislativo semplificazioni fiscali (D.Lgs. n. 175/2014, art. 30), la detraibilità IVA dei beni che costituiscono spese di rappresentanza è ammessa se il bene è di costo unitario non superiore a € 50 euro, anziché € 25,82.
Fino a tale data, l'art.19-bis1, co. 1, lett. h), D.P.R. n. 633/1972 stabiliva che, per i beni che costituiscono spese di rappresentanza, l'IVA fosse detraibile solo se il costo unitario del bene non era superiore ad € 25,82.
Il Decreto legislativo semplificazioni fiscali, andando a modificare detto art. 19-bis1, ha parificato di fatto il trattamento fiscale ai fini IVA dei beni che costituiscono spese di rappresentanza a quello previsto ai fini delle imposte dirette (per le quali era già ammessa la deducibilità se il costo unitario del bene non era superiore a € 50). 
In considerazione del fatto che gli omaggi natalizi ai clienti, oltre a poter essere qualificati spese di rappresentanza, costituiscono una cessione gratuita, per inquadrare il corretto trattamento IVA applicabile agli stessi è necessario considerare anche quanto disposto dall’art. 2, comma 2, n. 4), DPR n. 633/72, in base al quale non costituisce cessione di beni (fuori campo IVA) la cessione gratuita di beni non oggetto dell’attività, di costo unitario non superiore a € 50 (anziché € 25,82) e la cessione di beni per i quali non è stata operata, all’atto dell’acquisto la detrazione dell’Iva.
Pertanto, dalla lettura combinata dei due articoli di legge, deriva che:
  • per i beni di costo unitario superiore ad € 50,00: l’Iva assolta sull’acquisto è indetraibile, mentre la successiva cessione gratuita è irrilevante ai fini IVA (fuori campo IVA);
  • per i beni di costo unitario non superiore ad € 50,00: l’Iva assolta sull’acquisto è detraibile, mentre la successiva cessione gratuita è irrilevante ai fini IVA (fuori campo IVA).
Ai fini reddituali i costi sostenuti per l’acquisto di beni destinati ad omaggio, ricompresi fra le spese di rappresentanzadi cui all’art. 108, comma 2, TUIR, sono deducibili secondo i seguenti limiti:
IMPOSTE DIRETTE


Impresa
Ricavi / proventi gestione caratteristica (voci A.1 e A.5 del C.E.)
Importo
deducibile max
Fino a € 10 milioni
1,3%
Per la parte eccedente € 10 milioni
e fino a € 50 milioni
0,5%
Per la parte eccedente € 50 milioni
0,1%
100% se di valore unitario non superiore a 50 €
Lavoratore Autonomo
Nel limite dell’1% dei compensi percepiti nel periodo d’imposta, a prescindere dal valore unitario
Per il trattamento ai fini IRAP:
  • se la base imponibile IRAP è determinata secondo i valori di bilancio, poiché le spese in esame rientrano nella voce B.14 del Conto economico, le stesse risultano interamente deducibili ai fini IRAP;
  • se la base imponibile IRAP è determinata secondo i valori fiscali, le spese in esame non rientrano tra i componenti rilevanti espressamente previsti e conseguentemente le stesse risultano indeducibili ai fini IRAP.
Per i lavoratori autonomi, i costi sostenuti per l’acquisto di beni-omaggio ai clienti, sono deducibili ai fini IRAP nel limite dell’1% dei compensi percepiti nel periodo d’imposta.

Omaggi natalizi ai clienti di beni oggetto dell'attività

La cessione gratuita di un bene oggetto dell’attività è imponibile IVA indipendentemente dal costo unitario dei beni, a meno che l’imposta relativa all’acquisto non sia stata detratta.
Inoltre:
  • indipendentemente dal fatto che la spesa relativa al bene che si intende omaggiare possa o meno essere qualificata “di rappresentanza”, l’impresa può scegliere di non detrarre l’IVA a credito relativa all’acquisto dei beni oggetto dell’attività, al fine di non assoggettare ad IVA la successiva cessione gratuita;
  • qualora si ritenga che la spesa relativa al bene oggetto dell’attività ceduto gratuitamente possa essere qualificata “spesa di rappresentanza”, l’IVA a credito è detraibile solo per i beni di costo unitario non superiore a € 50, mentre la cessione del bene è rilevante ai fini IVA indipendentemente dal valore dello stesso, ferma restando l’esclusione da IVA della cessione gratuita se questa non è stata detratta  sull’acquisto;
  • se si ritiene che la spesa relativa al bene oggetto dell’attività che si intende omaggiare non possa essere qualificata “di rappresentanza”, l’IVA a credito è detraibile a prescindere dall’importo e la cessione gratuita è rilevante ai fini IVA indipendentemente dal valore del bene, ferma restando la possibilità di “rinunciare” alla detrazione per escludere dall’IVA la cessione gratuita.
Ai fini reddituali, gli acquisti dei beni in esame rientrano tra le spese di rappresentanza di cui all’art. 108, comma 2, TUIR in base ai criteri contenuti nel citato DM 19.11.2008, senza distinzioni  tra beni oggetto e non oggetto dell’attività dell’impresa.
Ai fini del trattamento IRAP, per i costi sostenuti per l’acquisto di beni oggetto dell’attività destinati ad omaggio per i clienti valgono le stesse considerazioni adottate con riferimento ai beni non oggetto dell’attività destinati ad essere omaggiati ai clienti.
Tali costi risultano quindi:
  • deducibili per i soggetti che applicano il metodo di bilancio;
  • indeducibili per i soggetti che applicano il metodo fiscale.

Omaggi natalizi ai clienti: trattamento fiscale in sintesi

BENI NON OGGETTO DELL’ATTIVITÀ
IMPRESE
Omaggio a favore di
IVA
IRPEF / IRES
IRAP
Detrazione
IVA a credito
Cessione gratuita
Deducibilità della spesa
clienti
SÌ 
se costo unitario
≤ € 50,00
Esclusa da IVA
  • nel limite annuo deducibile;
  • per intero nell’esercizio se valore unitario ≤ € 50
  • deducibilise metodo da bilancio
  • indeducibilise metodo fiscale
NO 
se costo unitario
> € 50,00
LAVORATORI AUTONOMI
Omaggio a favore di
IVA
IRPEF
IRAP
Detrazione
IVA a credito
Cessione gratuita
Deducibilità della spesa
clienti

se costo unitario
≤ € 50,00
(salvo la scelta di non detrarre l'IVA sull'acquisto per non assoggettare ad IVA la cessione gratuita)
ImponibileIVA
(salvo la scelta di non detrarre l'IVA sull'acquisto per non assoggettare ad IVA la cessione gratuita)
Nel limite dell’1% dei compensi percepiti nel periodo d’imposta
Deducibili nel limite dell’1% dei compensi percepiti nel periodo d’imposta
NO 
se costo unitario
> € 50,00
Esclusa da IVA

BENI OGGETTO DELL’ATTIVITÀ
Destinatari omaggio
IVA
IRPEF / IRES
IRAP
Detrazione
IVA a credito
Cessione gratuita
Deducibilità della spesa
clienti

SÌ se non è spesa di rappresentanza,altrimenti SI' ma se il costo è ≤ € 50,00
(salvo la scelta di non detrarre l'IVA sull'acquisto per non assoggettare ad IVA la cessione gratuita)
ImponibileIVA
(salvo la scelta di non detrarre l'IVA sull'acquisto per non assoggettare ad IVA la cessione gratuita)
  • nel limite annuo deducibile;
  • per intero nell’esercizio se valore unitario ≤ € 50
  • deducibilise metodo da bilancio
  • indeducibilise metodo fiscale

giovedì 3 dicembre 2015

Montagna, sci e seconde case



In alcune località è già iniziata la stagione sciistica...
Con i primi freddi e l'avvicinarsi dell'inverno ecco che gli amanti della montagna e dello sci sono già in attesa di catapultarsi sulle piste.
Sono molte le persone che non potendo resistere alla tentazione di indossare scarponi e sci decidono di comprare una casa in montagna, magari nelle immediate vicinanze delle piste.
Le nostre località sciistiche sono tante: da Courmayeur a Roccaraso, Canazei, Sestriere, Livigno e Bardonecchia.
Noi vi proponiamo una gita fuoriporta nell'incantevole Les Houches, Alta Savoia a due passi da Chamonix oltre il Monte Bianco,  piccolo borgo ma dotato di tutte le attrezzature necessarie per chi ama questo sport.
Ecco il link
http://www.immobiliarecf.net/property/rif-514-les-houches-chamonix-mont-blanc/



venerdì 27 novembre 2015

Comprare casa all'asta con un mutuo





Sentiamo sempre piu' spesso parlare di immobili all'asta, ma come comprare questi immobili?

Se si decide di comprare un immobile all'asta, si puo' farlo risparmiando il 15-20% del valore di mercato della casa.

Rispetto al passato, oggi diventa piu' semplice portare a termine questa pratica. Infatti una volta solamente chi aveva denaro in contanti poteva permettersi di partecipare ad un'asta; oggi non è piu' cosi' in quanto, a seguito di accordi tra Tribunali e Istituti di credito, si puo' tentare la strada del mutuo.

Naturalmente c'è un percorso da seguire.....

- Ricerca banche convenzionate

Fondamentale per la partecipazione all'asta se non si dispone del capitale, è la ricerca delle banche che concedono mutui per le aste immobiliari.
Sul sito dell'Abi (Associazione Bancaria Italiana) trovate un elenco di tribunali e banche ad essi convenzionati.

- Mutuo 

Dopo aver stabilito l'Istituto di credito convenzionato, bisogna rivolgersi ad esso per far partire l'istruttoria, naturalmente con largo anticipo.
La banca, dopo aver valutato la richiesta e dopo opportuni accertamenti, gli comunicherà la disponibilità o meno a concedere il mutuo.
In caso positivo il mutuo che sarà del tipo ipotecario, verrà acceso solamente nel momento in cui il giudice dichiarerà il trasferimento dell'immobile al nuovo proprietario.







giovedì 26 novembre 2015

Mercatini natalizi ad Acqui Terme




Dicembre è alle porte e come ogni anno Acqui Terme ospita le famose casette di legno che offrono idee  per i nostri acquisti natalizi.
Vederle addobbate nella piazza principale e ascoltare le musiche natalizie che accompagnano l'evento ci rende allegri e ci mette di buonumore facendoci trascorrere piacevoli giornate.
Il mercatino di natale avrà inizio il 5 dicembre e terminerà il 24, con mercati straordinari e percorsi enogastronomici, ludici,  commerciali e culturali.
A questo punto non vi resta che farvi catturare dall'atmosfera natalizia sorseggiando magari una cioccolata calda in uno dei tanti bar che si affacciano sulla piazza di Acqui Terme ;)

lunedì 16 novembre 2015

Visure catastali con superficie espressa in metri quadri



Finalmente debuttano i metri quadri nelle visure catastali. 
Ecco cosi' che il documento di riconoscimento per 57 milioni di immobili rilasciato dall’Agenzia delle Entrate conterrà oltre alla consistenza anche il dato relativo alla superficie espressa in mq.
Una semplificazione concreta anche per la tassa sui rifiuti (Tari). 

L'Agenzia delle Entrate comunica che rende disponibile la superificie catastale degli immobili censiti nelle categorie A, B e C. Una novità che semplifica la vita ai proprietari di 57 milioni di immobili e agli agenti immobiliari che spesso facevano fatica a determinare i mq degli immobili presi in incarico.
Con questa novità l'Agenzia delle Entrate mette a loro disposizione un dato finora visibile solo nelle applicazioni degli uffici e che mette in pensione i calcoli basati sui vani. 
La lettura della superficie sulla visura agevola anche i calcoli per il pagamento della tassa rifiuti (Tari). È una semplificazione della quale, inoltre, è ovvio che i proprietari dovranno tener conto per evitare poi di essere sanzionati.

- VISURE CATASTALI CON I MQ: 
Questa novità riguarda oltre 57 milioni di immobili iscritti in catasto e corredati di planimetria.
Nella visura catastale si potranno leggere i dati identificativi dell’immobile, quali Comune, sezione urbana, foglio, particella e  subalterno;  i dati di classamento quali sona censuaria, microzona, categoria catastale, classe, consistenza e rendita e da oggi sarà riportata direttamente in visura anche la superficie catastale.  

- MQ PER TASSA RIFIUTI: 
Questa novità risulta essere molto importante per i cittadini poichè la superficie ai fini Tari,  per le sole destinazioni abitative, non tiene conto di balconi, terrazzi e altre aree scoperte di pertinenza e accessorie. 
In caso di incoerenza tra la planimetria e la superficie calcolata, inoltre, i contribuenti potranno inviare le proprie osservazioni, attraverso il sito dell’Agenzia, e contribuire quindi a migliorare la qualità delle banche dati condivise tra Fisco ed enti locali. Già dal 2013 i Comuni possono segnalare errori di superficie riscontrati su immobili presenti nella banca dati catastale. 

- ALLINEAMENTO BANCHE DATI: 
L'introduzione dei mq nelle visure  che arriva al termine di un periodo di sperimentazione coinvolgendo vari uffici provinciali lascia fuori, in attesa delle opportune verifiche, gli immobili che presentano un dato di superficie incoerente.
Per quanto riguarda gli immobili non dotati di planimetria, che risalgono perlopiù alla prima fase di censimento del Catasto edilizio urbano, e di conseguenza privi anche del dato relativo alla superficie, i proprietari possono presentare una dichiarazione di aggiornamento catastale, con procedura Docfa, per l’inserimento in atti della piantina catastale. 
Questa regolarizazione è obbligatoria se si è intenzionati a vendere.

lunedì 19 ottobre 2015

TASI - L'abolizione della tassa porta un risparmio di circa €180 nelle famiglie italiane.



Il premier Matteo Renzi ha annunciato di voler abolire la tasi sulla prima casa dal 2016, avvertendo pero' che questi soldi saranno restituiti ai Comuni evitando gli errori del passato quando i comuni rimasero senza liquidità.
Questa manovra si tradurrebbe in un risparmio medio annuo di circa € 180 a famiglia arrivando anche a € 230 nelle città capoluogo di provincia.

In Italia i proprietari di immobili sono 25,7 milioni. La simulazione elaborata dal Servizio Politiche Territoriali in 106 città capoluogo di provincia ha stilato una classifica che vede a capo Torino con un  risparmio di €403 medi a famiglia, e in ultima posizione Asti con soli €19 medi.

Per la Uil è benvenuta qualsiasi riduzione del carico fiscale nei confronti delle famiglie italiane, ma contestualmente all'abolizione della Tasi, il premier Renzi dovrebbe staccare 8 mila assegni con copertura certa, per un importo complessivo di 4,6 miliardi di euro, intestati ai Comuni  per non incorrere nell'errore passato di lasciare i comuni senza entrate provocando aumenti per bilanciare le entrate minori, nuove tasse o tagli dei servizi essenziali per il cittadino. 
Per fare qualche esempio concreto l'assegno per la città di Roma dovrà ammontare a 524 milioni di euro; per Milano 206 milioni di euro; per Torino 115 milioni di euro; per Genova 74 milioni di euro; Napoli 63 milioni di euro; Bologna 48 milioni di euro; Firenze 42 milioni di euro; Bari 41 milioni di euro; Venezia 34 milioni di euro; Cagliari 20 milioni di euro; Palermo 16 milioni di euro; Reggio Calabria 9 milioni di euro. 

Ecco quanto risparmierebbero le famiglie nelle principali città,  Torino € 403, Roma € 391, Siena € 356, Firenze € 346, Genova € 345, Bari € 338, Bologna € 331, Foggia € 326, Como € 321, Ancona € 318, Milano € 300, Nuoro € 88, Cosenza € 82, Matera € 79, Potenza € 65, Treviso € 64, Cesena € 60, Catanzaro € 57, Crotone € 51, Ascoli Piceno € 46, Asti € 19.

lunedì 23 febbraio 2015

VIVERE NEL VERDE EVITA LO STRESS E LA DEPRESSIONE



A chi non piacerebbe poter vivere in un grande casolare in campagna, circondati dal verde e tanta  tranquillità? A quanto pare vivere immersi nel verde non è solo il desiderio della maggior parte delle persone, ma può rivelarsi un ottimo rimedio per ansie e depressione.
E’ questo quello che emerge da un recente studio condotto da un team di ricercatori dell’Università dell’Illinois e guidato da Ming Kou. Secondo gli studiosi la vita all’aria aperta, in campagna e in tutti gli ambienti naturali fornisce un’importantissima arma per combattere disturbi psichici e depressivi.
I ricercatori hanno osservato pazienti affetti da diversi disturbi ed hanno sperimentato come  questi  siano stati in grado di alleviare e migliorare il loro stato di salute semplicemente entrando in contatto con la natura.
Hanno inoltre riscontrato come, al contrario, luoghi chiusi e magari caratterizzati da colori grigi, spenti e da inquinamento acustico e smog contribuiscono invece a scatenare l’aggressività ed anche il rischio di obesità per i più piccoli.
I ricercatori però non si sono fermati qui nelle loro ricerche e,utilizzando anche tutti i dati raccolti da diversi studi negli ultimi 20 anni, hanno potuto affermare che il verde e la natura non solo aiutano a combattere e prevenire la depressione e l’ansia, ma favoriscono più in generale un miglioramento delle proprie facoltà cognitive, della propria autostima e soprattutto della propria tranquillità mentale.
Fonte: Igeacps


Troppi mutui incagliati, serve un piano di salvataggio


Il Pil italiano dovrebbe chiudere l'anno a +0,4%, per arrivare nel 2016 a +1,3%. 
  
La stima arriva dall'Ocse, l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ed è contenuta nell'Economic Surveys Italy, dossier pubblicato questa mattina e dedicato da cima a fondo allo stato di salute del nostro Paese. 
  
Segnali di miglioramento sono messi in conto anche su fronte della disoccupazione: quest'anno a quota 12,3%, dovrebbe scendere all'11,8% nel 2015. 
  
Meno drammatica di quanto siamo abituati a leggere la visione che quindi ha l'Ocse su di noi, a cui si aggiunge la menzione di merito per il programma di riforme del Governo definito “ambizioso e di ampio respiro per stimolare la crescita” - con priorità assoluta a quella legata al mercato del lavoro - e che “potrebbe determinare un incremento del Pil pari al 6% entro i prossimi 10 anni”. 
  
Ci sono però una serie di punti critici che rischiano di vanificare tutti gli sforzi. 
  
Nell'elenco – oltre a maxi-temi che conosciamo ormai a memoria, come la lotta all'evasione fiscale e la riduzione del debito e della spesa pubblica - finisce nel calderone anche la questione dei crediti incagliati
  
Il sistema bancario italiano – mette in guardia l'Ocse - si sta dimostrando troppo lento sul fronte dei Npl (Non performing loan), crediti di difficile riscossione – per usare il solito eufemismo - che si sono via via accumulati nei bilanci degli istituti dall'inizio di una crisi partita ormai sette anni fa. 
  
Gran parte di questi asset – come noto – è rappresentato dalla massa di mutui ipotecari a diversi stadi di tossicità (dal contraente che ha saltato qualche rata alla pratica di fallimento, dove il tribunale sta cercando di vendere – più frequentemente, svendere – l'immobile oggetto del mutuo). 
  
L'exit strategy c'è: adottare un veicolo finanziario, dove far confluire le perdite. 
  
Si tratta della soluzione bad bank, tornata in auge nell'agenda del Governo Renzi eappoggiata da Bankitalia e Abi
  
L'Ocse ricorda come un sistema simile sia stato già adottato di recente in casi analoghi da altri Paesi europei (vedi Spagna e Irlanda), senza però entrare nel merito della questione,ovvero chi e come sosterrà le perdite e i costi di uno strumento del genere
  

Fonte: Monitorimmobiliare

mercoledì 4 febbraio 2015

Rendere più luminosa la propria casa.


Poter disporre di una casa ben illuminata è importante per la nostra serenità interiore e soprattutto per rilassarsi dopo una giornata stressante; talvolta stanze che restano buie possono non farci sentire a nostro agio, possono renderci più tristi facendoci perdere la nostra solarità, essenziale per la vita quotidiana: vedremo quindi alcune possibilità per migliorare la nostra casa.
Come prima cosa è importante saper sfruttare le fonti di luce già presenti nelle nostre stanze: si può cercare di disporre in punti strategici, come ad esempio angoli o vani, lampade, plafoniere e piccole abat-jours per illuminare proprio le zone che normalmente rimangono al buio. Inoltre, se è possibile, si potrebbero installare delle luci a pavimento per sentirci ancora più circondati dalla luce, ovviamente mettendo sempre in primo piano la sicurezza nelle nostre scelte. Potete scegliere l'illuminazione che più preferite, evitando se possibile le luci più cupe.
Per rendere bella e illuminata la nostra casa si potrebbe anche dipingere le pareti con colori chieri e brillanti e, nel caso in cui dovessimo ristrutturare il pavimento, lo si potrebbe scegliere in modo tale che rifletta la luce. La soluzione ottimale per riflettere la luce è posizionare degli specchi in diverse posizioni della casa; senza esagerare con il numero di specchi e con la loro dimensione, si possono posizionare in punti particolari, a seconda delle zone di luce che abbiamo a disposizione, per far catturare in modo diretto il raggio incidente. Anche le tende sono essenziali ed è importante sceglierle chiare, di colori tenui, poco spesse e magari con qualche ricamo o lavorazione che lasci passare tanta luce.

Se è possibile potete privilegiare stanze non troppo piccole, oppure liberarle da oggetti ingombranti che portano via spazio e luce: l'ordine permette di ottenere eleganza ma anche luminosità, quindi non è da trascurare. Le piante possono fornire un aiuto per rendere più allegra e vivace la casa durante l'inverno, anche se non aumentano la luminosità possono migliorare l'umore!
Infine, come ultimo consiglio, potete inserire cuscini, tappeti o altri oggetti colorati come decorazione, ovviamente senza esagerare; per le pareti esistono dei "wall sticker", disponibili in diverse fantasie, per decorare e personalizzare i muri secondo la nostra personalità e rendere l'atmosfera più allegra e ricca di colore.

Fonte: Tutto per casa.